mercoledì 2 dicembre 2009

E la prossima sarà la FAT TAX....

Sissignori, tra poco anche in Europa verrà inserito l'obbligo di pagamento per gli oversize!
Sicuramente la prima a fare questo passo sarà la "mitica" low cost irlandese, che già aveva per così dire "gettato il sasso" tempo fa, ma poi l'idea fu accantonata.

COME PASSA IL CARRELLO DELLE BEVANDE COSI!?!?!?!?
A big passeger

Ma con lo scatto di questo viaggiatore americano su un 757 dell'american airlines la polemica inevitabilmente si riapre, o meglio ci invade!

Il discorso è molto semplice:
Il passeggero deve essere in grado di occupare solamente un posto (quello pagato), e deve poter abbassare entrambi i braccioli e allacciarsi la cintura di sicurezza. (vedi le JAR - OPS)
Ovviamente chi non può eseguire queste semplici operazione per la sicurezza aerea deve esserne cosciente e quindi pagare (di sua spontanea volontà) al momento dell'acquisto del biglietto un altro posto. Ovviamente il secondo posto può avere un prezzo inferiore in quanto l'uso del vano bagagli potrebbe essere inutile. Il passeggero oversize utilizzerà due posti per il volo ma potrebbe non avere la necessità di usare anche un doppio vano per i bagagli.

Qualora al momento dell'imbarco ci sia effettivamente un problema del genere la compagnia deve poter garantire la sicurezza dei suoi passeggeri e dei suoi voli, per questo potrebbe essere corretto o necessario per tutti l'introduzione della FAT TAX.

Tengo a sottolineare l'importanza di legiferare il dettaglio del peso del passeggero per evitare spiacevoli sorprese con persone dalla delicatezza di un comodino (vedi http://www.newstin.it/tag/it/140452958). Nell'articolo riportato si racconta la spiacevole situazione in cui si è trovata una signora romana durante il suo rientro dalla Puglia, dove le è stato imposto di pesarsi e pagare 2 biglietti al check-in.
In questo caso la compagnia passerebbe (secondo me) dalla parte del torto, in quanto attualmente non è scritto da nessuna parte e ne tanto meno corretto obbligare i passeggeri a pesarsi in aeroporto. Il risultato è stato la rinuncia da parte della signora al volo con conseguente denuncia alla compagnia in questione, Easyjet.

P.S.
L'articolo che racconta la sventura dalla signora romana è attualmente non disponibile nemmeno nell'archivio storico del corriere della sera....Bah!


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